Cose da sapere a 5 anni

Da leggere e parafrasare ai cinquenni, se lo ritenete opportuno. Alcuni di loro oggi sanno già leggere, ma un mouse pieno di saliva non ha mai giovato a nessuno.

Famiglia

A dispetto di quello che ti potrà sembrare, tua madre e tuo padre non hanno sempre ragione. Sono proprio come te, fallibili, solo che hanno l’autorità sufficiente per spacciarsi da semidei, e tu sei abbastanza inesperto da credergli ciecamente. Visto che non hai alternative (e considerando che di solito vogliono il tuo bene e ne sanno molto più di te), ti consiglio di ascoltarli. Tuttavia ricordati sempre che anche loro possono sbagliare, che non tutte le punizioni sono meritate e, soprattutto, che hai voce in capitolo. Lo so, la tua unica speranza di mangiare è che loro ti passino il cibo, ma sono abbastanza sicuro che non ti faranno morire di fame solo perché sei maschio e non vuoi vestirti di fucsia.

Verità, credo e convinzioni

Uno dei più grossi problemi alla tua età è che, non avendo strumenti per capire cosa sia vero e cosa no, consideri verità assoluta quello che ti dicono i grandi. Ora, devi sapere che i grandi fanno dei gran casini perché mischiano quello che loro genuinamente credono sia vero, a quello che trovano “simpatico” o opportuno che sia vero per te. Un esempio: mettiamo che Babbo Natale non esista (è solo un’ipotesi assurda, non entrare in panico adesso). E mettiamo che i tuoi genitori ti abbiano detto, con la stessa convinzione, che Babbo Natale esiste e che i dentini che perderai ricresceranno. Ora, quando scoprirai che Babbo Natale non esiste (è solo un’ipotesi ca**o!), non vivrai forse nell’incubo di restare sdentato per sempre? Loro si inventano queste scuse perché dicono che i bambini amano la “fantasia”: ed è vero, solo che la fantasia in questo caso è la loro, visto che per te è semplice realtà. Una volta ho sentito un bimbo chiedere a suo padre chi fosse quell’uomo sulla croce, e il padre gli spiegò tutto nei dettagli. Non si curò di anteporre “alcune persone pensano che” o “noi pensiamo che”. Un bel casino, eh?

Punizioni

Ehi, siamo sinceri, alla tua età ti perdoneranno di tutto, prima o poi. Se posso darti un consiglio, fingi di soffrire per delle cose di cui in realtà non ti frega: se sarai fortunato, ti puniranno proprio con quelle. Ovviamente continua a stare al gioco quando lo faranno: “oh no, mamma, lo sai che amo saltare i cartoni animati per venire a fare la spesa!”

Fratellino/Sorellina

Okay, calma e sangue freddo: lo so, non te l’aspettavi, eppure è nato. Ormai è troppo tardi e non si può rificcare dentro, fattene una ragione. Il primo consiglio che mi sento di darti è: non ucciderlo. Non sto qui a spiegarti il perché ma ti complicheresti solo la vita. Ognuno ha la sua esperienza, io per esempio ero molto contento quando è nato mio fratello: questo significa che puoi esserlo anche tu. Il problema di molti primogeniti è che i genitori si concentrano sul nuovo nascituro e i grandicelli si sentono privati di tutte le attenzioni. Ma adesso ti dirò una cosa che ti aprirà gli occhi: essere trascurati non significa forse che puoi fare quel cavolo che ti pare senza avere di continuo un segugio alle spalle? Sì, hai capito bene: da oggi sei un pochino più libero.

Cibo

Probabilmente non ti piacciono le cose verdi: è un sistema che usa la natura per non farti morire avvelenato quando hai ancora poca esperienza. Questo i tuoi genitori non lo sanno o lo ignorano, ma come ben sai la legge non ti considera ancora un essere senziente e se loro decidono che devi mangiare carciofi, mangerai carciofi (foss’anche se frullati e mischiati al succo di frutta). Primo consiglio: assaggia di tutto e solo dopo dì che non ti piace, se non ti piace. Se ti rifiuti di mangiare prima ancora di assaggiare un nuovo alimento, penseranno che stai solo facendo dei capricci. Abituali al fatto che hai delle preferenze e fai qualche piccolo sacrificio. Verrà il giorno in cui potrai spenderti la paghetta in schifezze di ogni tipo, ma quel giorno non è oggi.

Angosce e preoccupazioni

Oh, questo forse è l’argomento più scottante. È anche uno dei più sottovalutati, perché gli adulti considerano inezie quelli che per te adesso sono problemi insormontabili; spesso dimenticano che ognuno ha il suo micromondo e le sue notti insonni, che ogni dolore ha la sua importanza. Ti faccio una piccola lista di preoccupazioni che puoi ridimensionare a cuor leggero. Cerca di estenderla a tutto quello che ti angoscia.

  • Imparerai a riconoscere il valore delle banconote e – soprattutto – a dare il resto. Lo so che per te è un mistero (compro le gomme, do dei soldi e lui me ne dà altri in cambio: che senso ha?), ma non devi assolutamente preoccupartene adesso. Tra l’altro per quando sarai grande quasi tutti i pagamenti saranno elettronici.
  • Quando ti sgridano con aria greve non è sempre perché hai combinato un casino irreparabile: esagerano e cercano di spaventarti perché tu capisca la gravità della situazione e non ripeta i tuoi errori (o quelli che per loro sono i tuoi errori). Non finirai all’inferno per aver rubato un pezzettino di pongo dall’asilo, credimi.
  • Non è che sei tu a essere tarato: è che gli orologi con le lancette sono di difficile lettura all’inizio. Inoltre un minuto e un’ora sono composti da 60 parti uguali anzichè 100, quindi tutti i calcoli diventeranno piuttosto complicati. Ma poi, alla fine, che te ne frega dell’ora? Per adesso cerca di capire l’avvicinarsi degli eventi collegandoli tra di loro: per esempio, quando la lavastoviglie si ferma iniziano i cartoni animati.

Il punto è che prima o poi imparerai tutto, non devi sentirti umiliato dal non conoscere alcune nozioni che per gli adulti sono ovvie. Alla tua età loro erano uguali a te, non vederli così fighi.

Un’ultima cosa: possono capitare situazioni in cui gli altri bambini si coalizzano per additarti e ridere di te, magari ripetendo un mantra tipo “Michele non ha un diii-tooo”. Succede perché a quell’età pochi di loro hanno un senso dell’immedesimazione abbastanza sviluppato, quindi non capiscono il dolore che ti provocano. Se lo capissero non lo farebbero, non perché sono buoni ma perché tutti – ma proprio tutti – hanno dei punti deboli (e in genere sono tanto più deboli quanto più noi stessi li riteniamo tali). In altre parole: avrebbero il terrore di essere additati e scherniti allo stesso modo e aderirebbero immediatamente al patto sociale. Se dovesse capitarti di avere il branco contro, ignorali e immagina di avere una sorta di superiorità morale, visto che a quanto pare sei l’unico a capire davvero quello che sta succedendo. È così che facciamo noi grandi: vi guardiamo e pensiamo: tsk… bambini.

Come nascono i bambini

I maschietti e le femminucce, da grandi, provano piacere nel fare delle cose insieme. Una di queste cose consiste nel mettere il pisellino del maschio (se sei femmina: è solo una protuberanza carnosa tra le gambe, una specie di tubicino) nella patatina delle femmine (sempre un tubicino, ma installato internamente). In seguito a questo atto (che chiamano “fare l’amore”, ma la tecnica è meglio descritta dall’espressione “fare sesso”), spesso accade qualcosa nel corpo della femmina per cui inizia a formarsi un essere umano minuscolo, che cresce cresce cresce e nove mesi dopo esce e si prende i tuoi giocattoli. Per farti capire meglio la questione temporale: 9 mesi sono 3 mesi in meno di quanto passa tra un Natale e l’altro. 3 mesi sono un quarto del periodo tra due Natali (quindi 9 mesi equivalgono ai tre quarti). Le frazioni si calcolano pre… oh, insomma, è difficile da spiegare: aspetta e prima o poi uscirà.

Stai attento perché proveranno a farti credere di tutto pur di non dirti la banale verità. I grandi provano vergogna nell’affrontare questo argomento con te. Quando tuo padre parte con la storia delle api, del cavolo, della cicogna o qualsiasi altra diavoleria, a metà racconto fermalo e digli: “papà, tutto questo è umiliante per entrambi”. Capirà.

Sicurezza

Dì tutto a mamma e papà, ma proprio tutto, anche quello di cui ti vergogni e soprattutto quello che qualcuno ti chiede di non dire. Fregatene, tu sei piccolo e quindi sei sempre in buonafede, nessuno se la prenderà con te. Non tutti i grandi sono buoni, e nemmeno tutti i compagni si rendono conto di quello che fanno. Se non vuoi dirlo ai tuoi genitori dillo ai tuoi nonni o a tua zia, ma parla. Qualsiasi cosa ti tormenti, probabilmente così si risolverà. Non sto scherzando, parla.

Nessuno può picchiarti, se non in maniera simbolica per esempio con un buffetto sul culetto (“in maniera simbolica” significa che non ti fa male). E quando dico nessuno, intendo nessuno. Non è una delle solite questioni morali: almeno in Italia, se qualcuno ti picchia deve vedersela con la legge. Non esiste alcun motivo al mondo per cui qualcuno possa abusare di te, quindi sei sempre e comunque dalla parte della ragione, qualsiasi cosa tu abbia combinato. Tra un paio di anni sarai in grado di chiamare da solo il Telefono Azzurro, un’associazione creata per ascoltare e aiutare i bambini. Se ti picchiano, hai dubbi o sei spaventato, chiedi consigli a loro chiamando il numero telefonico gratuito 1.96.96.

Conoscenza

Una volta imparata la differenza tra destra e sinistra, considerati a metà strada. Chiedi ai tuoi di insegnarti a distinguerle con qualche tecnica (associazione, ripetizione ecc.) Per il resto, non avrai modo di sfuggire al sistema educativo locale, e a volte lo odierai. Non voglio mentirti: saper leggere non ti servirà nemmeno per ritrovare la strada del tuo ostello a Praga. Avrà i suoi vantaggi, te lo assicuro, ma è inutile farne una questione di vita o di morte, ci sarà sempre un panino per te da qualche parte.

Competizione e approvazione

Stanno per catapultarti in un assurdo e gigantesco sistema che cercherà di premiarti a seconda dei risultati raggiunti, e lo farà mettendoti in competizione con tutti i tuoi amici. La prima cosa da sapere è: non devi dimostare niente a nessuno. La conoscenza in sé e le abilità acquisite sono il premio, tutto quello che potrai farci supererà di gran lunga qualsiasi “BRAVISSIMO” alla fine di un compito. La seconda cosa è: anche se a volte ti sembrerà il contrario, i tuoi genitori ti vorranno bene qualunque risultato tu raggiunga. Non cercare disperatamente la loro approvazione, non è necessario.

FINE PRIMA PARTE. Corri a giocare.

Leonardo

Della stessa serie: Cose da sapere a 20 anni

6 commenti su “Cose da sapere a 5 anni”

  1. Mi piace la svolta saggia (anche se si intuisce che la tua parte caz..ehm…genuina, per fortuna).
    Ora, visto che non ho figli o nipoti, e tutti i bambetti che “frequento” incidentalmente frequentando le loro madri sono ancora troppo piccoli per poter capire, e temo che andare a spiegare queste cose ad un bambino a caso trovato in giro potrebbe essere frainteso, non mi resta che sperare che i contenuti del sito siano ancora qua tra qualche anno. (Quindi, facendo riferimento alle tue risposte frequenti, sto anche sperando che tu non muoia e che tu continui a pagare per il dominio)

    Rispondi
  2. Ho proprio un figlio di 5 anni, certe cose glie le sto spiegando
    in questi giorni.
    Sono i genitori che devono insegnare cos’é la vita ai figli, non la scuola.

    Rispondi
  3. ho un figlio di 5 anni, ho trovato per caso qesta pagina, ritengo che tu sia un grande!!! scritto bene molto scorrevole e incisivo…grandioso, credo che mio figlio veda il mondo cosi o cmq dovrei adattarmi a lui se lo vede cosi il mondo…..grazie utilissimo

    Rispondi

Lascia un commento