Avrete tutti un amico che non ne capisce assolutamente nulla di vino.Un amico che gusterebbe un Tavernello da 23 centesimi con la stessa disinvoltura con la quale tracannerebbe un costoso vinello del ‘400. Ecco, io sono uno di quelli e se state leggendo questo post è probabile che lo siate anche voi.
Diciamoci la verità, non è che sia una grave mancanza nel proprio curriculum, ma sarebbe bello in qualche circostanza fare un apprezzamento su un vino senza rischiare di lodare un bicchiere di benzina.
A colmare le nostre lacune potrebbe venire in aiuto da oggi una vecchia leggenda metropolitana: IL COSTO DI UN VINO E’ (QUASI) DIRETTAMENTE PROPORZIONALE ALLA PROFONDITA’ DELLA CAVITA’ INFERIORE DELLA BOTTIGLIA.
Quale cavità? Questa…
Staremmo parlando però di aria fritta se un ragazzo inglese che si fa chiamare Itchy Squirrel non avesse pensato di andare a verificare di persona in un supermercato. Con l’aiuto di qualche strumento rudimentale ha tracciato un grafico con una cinquantina di rilevamenti e ha scoperto che…. non si tratta di una leggenda metropolitana.
Squirrel ha poi fatto un po’ di calcoli ed è riuscito ad arrivare a una formuletta che calcola approssimativamente il prezzo della bottiglia in base alla profondità della cavità:
Prezzo della bottiglia = (profondità in mm + 3,49 sterline) / 4,3144
Per il vino bianco è necessario sottrarre circa una sterlina.
Tutto questo è valido sicuramente quindi per il mercato inglese (tranne che per bottiglie con un prezzo piuttosto alto) ma mi sono subito chiesto se la relazione fosse così evidente anche per le bottiglie nostrane.
Sono andato quindi alla Coop, dove le bottiglie sono disposte sullo scaffale in ordine di prezzo, e ho iniziato a infilare una penna sotto tutte le bottiglie segnando col dito il livello di ognuna. Il commesso che sistemava delle bottigliette nelle stesso scaffale deve avermi preso per pazzo.
In effetti man mano che proseguivo verso le bottiglie a prezzo più alto la profondità della cavità cresceva.
Quando i vini sono finiti, ho fatto un salto nell’enoteca più vicina per ripetere l’esperimento e arrivare alla stessa conclusione (tranne che qui è stato imbarazzante sul serio. Sfido voi a infilare una penna sotto molti vini mentre il negoziante dietro al bancone vi guarda con insistenza e chiede se può aiutarvi).
Possiamo quindi affermare senza dati alla mano ma con una certa sicurezza che in linea generale il principio è valido anche da noi. O almeno posso affermarlo io… quando passate dal supermercato fate qualche prova anche voi.
La scoperta di Squirrel si presta a tanti utilizzi. Per quanto mi riguarda la userò per farmi un’idea del vino che ho in mano prima di fare qualche commento. Tanto più il mio pollice affonderà in quel buco, tanto più dirò che è stata un’ottima scelta. Si può obiettare che il prezzo del vino non è direttamente proporzionale alla sua qualità (e ne possiamo discutere) ma, diamine, fino a cinque minuti fa non sapevo nemmeno distinguerlo dalla Coca-Cola, adesso posso valutarlo con un dito! Mi sembra un bel passo avanti…
Se masticate l’inglese fate un salto sul sito di Squirrel, tra le altre cose è anche molto simpatico: http://www.itchysquirrel.com/
Leonardo
Simpatico ed originale il tuo post, che pubblicherò sul mio sito , in quanto l’ho trovato curioso ed originale.
Ciao e buona giornata
roberto
Ciao Roberto,
ho visitato il tuo sito e l’ho trovato molto istruttivo in materia. Appena ho un po’ di tempo colmo un po’ di lacune dandogli un’occhiata, almeno per dire qualcosa di sensato dopo aver sondato la profondità.
Il sito è http://www.winetaste.it
Roberto è un esperto di vini (uno vero).
Vi consiglio la sezione “Articoli”.
ps Sai per caso se quella cavità delle bottiglie ha un nome specifico? Giusto per completare l’articolo.
per leo:
non penso che tu usi una formula per calcolare il costo del vino, piuttosto immagino che cammini con il dito intaccato, e i commenti da fare stenografati in corrispondenza di ogni tacca.
per roberto:
in casi come questi, a mio parere, è conveniente mettere solo un link all’articolo anzichè ricopiarlo. gli effetti indesiderabili in questo caso evitati sarebbero 2: non funzionano i link contenuti nell’articolo (prova tu stesso) e magari ci si dimentica di citare la fonte. Nel tuo caso non hai aggiunto un link al sito di Leo. Sono sicuro si tratti solo di una svista perchè da come scrivi sembri una persona gentile, ma se non te lo segnalassi sarei scorretto a mia volta.
Bella Leo!
Carina questa faccenda delle bottiglie e sarei stato proprio curioso di assistere alla scenetta tra te il tipaccio in vineria.
Mi è sorto un dubbio: non sarà che i vini sono più costosi perché costa tantissimo ricavare cavità profonde nelle bottiglie? Queste cavità dovrebbero servire a conservare meglio il vino. Se fosse così, una mediocre lavorazione dell’uva in una ottima bottiglia sarebbe (grosso modo) paragonabile ad una buona lavorazione dell’uva dentro un bottiglia dal fondo piatto.
Curioso, ma chissà perché non credo ad una parola della mia ipotesi.
Allora quindi…. piu è profonda la cavità, meno vino ci va, meno vino ci va e piu costa…un affarone!
toglietevi una sola curiosità, controllate il fondo di una bottiglia di aceto, traete voi stessi la conclusione. Questa teoria l’ho fatta notare, ed evidenziare, su bottiglie di bollicine, la differenza di prezzo in molti casi da ragione a questa teoria..
:) articolo molto interessante, come il resto del sito d’altra parte.
In ogni caso mi pare di capire che l’unica correlazione esiste tra prezzo del vino e profondità del fondo.
Collegare il prezzo di un prodotto alla sua qualità è un classico “errore umano”, strettamente legato al cosiddetto principio di Scarsità (per referenza: Le Armi della Persuasione di Robert Cialdini).
Comunque, ancora complimenti :D continua così :)
il rapporto fra prezzo e fondo bottiglia e’ facilmente spiegabile:
piu’ il vino e’ “corposo” ossia pieno di sostanze “buone” e piu’ facilmente lascia una certa “fondata” e quindi e’ necessario il fondo della bottiglia per raccoglierlo ed evitare che si mescoli con il resto del liquido.
In un vino giovane (classico frizzantino) non ha bisogno di un fondo perche’ contiene poche sostanze e quelle che sono in sospensione non fanno in tempo a depositarsi .. perche’ le bevete prima.
n.b.
non confondete la fondata con la qualita’ del vino (un conto e’ la fondata di un vino di molti anni ed un conto e’ quello che vi affibbia la coop a 2 cent perche’ dopo 1 mese dall’imbottigliamento e’ andato a male).
si è vero, se fosse possibile veder il tappo si potrebbe fare lo stesso ragionamento. infatti ho notato che più il vino è pregiato migliore è la qualita del tappo, dalla plastica, al truciolato , al folgio sottile di sughero vero, al doppio strato di sughero vero fino al tappo tutto in sughero; che è costoso.
La formula per il prezzo in euro (dopo un po’ di calcoli ad minchiam) potrebbe essere la seguente (più semplice da fare a tavola…):
(profondità in mm + 3) diviso 3.
esempi:
prof. 0 mm = 1 euro
prof. 5 mm = 2,6 euro
prof. 10 mm = 4,3 euro
prof. 20 mm = 7,6 euro
prof. 30 mm = 11 euro
Ciao!
ciao,ma…..C’è qualcosa che dice Leonardo oppure solo i video cinesi??
continua ad analizzare bottiglie e costituirai un nuovo prototipo di sommelier di nuova generazione XD bravo, continua cosi’
ma tecnicamente dovremmo girare sempre con un righello o un qualsivoglia altro strumento di misura improvvisato… e soprattutto il buon Squirrel dovrà dirmi come ha fatto ad ottenere una linea di tendenza simile da quel grafico eheh :)
Lode a Leonardo! Si e’ sacrificato per noi infilando penne e dita nelle cavita’ inferiori delle bottiglie di vino per noi.
P.S. Davvero non mi andava di andare in giro a farlo sarebbe stato troppo strano.
sto inculando bottiglie da stamattina e kaspio è vero
Ma avete così tanto tempo da perdere per partorire queste teorie stupide, senza senso e senza alcuna professionalità? Si vede che siete figli del vostro tempo… :-(
Meglio fareste a rimboccarvi le maniche e cominciare a studiare, se davvero vi considerate appassionati e desiderosi di imparara davvero a saper riconoscere un vino buono (ed un cibo, ecc, ecc,).
La superficialità purtroppo è la parola d’ordine di questi anni dove tutto sembra sia facilmente conoscibile con furbizia e senza dispendio di tempo, energia e denaro.
Auguri a tutti Voi, che sarete sicuramente delle bellissime persone, umanamente, ma che fareste meglio a porvi con più umiltà e discrezione verso argomenti così difficili e tecnici!
Buone degustazioni
Paolo
…paul, maddai!
Certo che anche te, umorismo zero!
Degusta meno e RIDI di più!
E se fosse perchè quel buco serve per versare il vino con una mano come il bon ton richiederebbe? Un vino economico lo versi a ca..o di cane con la mano magari unta di salamino piccante mentre un vino buono solitamente viene versato da un cameriere in costume con tutti i crismi del caso (crismi = tovagliolo bianco sul sollo della bottiglia, prova del vino nel bicchiere prima di versarlo, ecc ecc).
Cmq, e vero ed il metodo puo’servire per chi non ha dimestichezza coi vini……..
salute,cheers…………alla nostra ragazzi!!!
Complimenti davvero! Mi sono immaginato le scene all’enoteca e sto morendo dal ridere…
Per Paul perché le cose non si prendono per così come vengono proposte? Qui nessuno vuole fare il Sommelier, né tantomeno si reputa un professionista e non mi pare neppure di aver letto di passione…lo scopo era solo quello di verificare una teoria per evitare figure di m…
Congratulazioni!!!
Sono intenditore di superalcolici e non di vino. In ogni caso non faccio parte delle persone che confondono un buon guturnio da tavola, con un vino pregiato Toscano o Piemontese o di un’altra regione che l’Italia è piena, ma veramente piena (visto che non sono italiano, almeno non può essere un vanto).
Complimenti davvero, molto divertente, oltre che tecnicamente l’elemento osservato risulta anche vero.
Vale anche per le mignotte ?
E-PI-CO!!!! Ahahahahha
Si ho provato, però ci devi anche mettere il naso… il dito non basta per determinare la qualità